venerdì 21 ottobre 2011

XII

Ansia. Gente si intrufola nella mia vita così, senza bussare, pensando di poter, d'un tratto, renderla migliore. Ma vi dirò. NON è così. Anzi sono addirittura infastidita. Non ho mai voluto che il mio disturbo alimentare fosse oggetto di pubbliche discussioni, altrimenti non andrei in giro con vestiti enormemente larghi, non inventerei mille intolleranze alimentari e soprattutto non scriverei nell'anonimato su un blog, non vi pare?
E invece no. Lentamente il mio segreto
sta

venendo

a galla. 

Sarà la mia pelle grigia. Lo sguardo spento. I troppi e continui no. Le scuse. L'amenorrea, ormai da sette lunghi mesi. L'acidità. 
Non mi peso più ossessivamente come prima, mi basta avere la pancia vuota. Sono determinata ad annichilirmi, e per fortuna le mie crisi di binge sono passate. Come ho già scritto in un precedente post, ho imparato a fermarmi prima di un'abbuffata, il che è un bene. Non immaginate quanto.

Ritornando a ciò di cui volevo parlare. I miei compagni di classe sanno. Immaginano. O semplicemente, vedono. Dopo anni, come se fosse successo tutto dalla sera alla mattina, quando la tristezza mi attanaglia da così tanto tempo. Mi sembra sia passata una vita da quando avevo le speranze di essere felice. Ora invece è tutto buio, e non mi va neanche di cercare un modo meno banale per scriverlo. 
Forse è per questo che rifiuto continuamente l'aiuto. 
Domenica è stato orribile, una mia cara amica mi ha telefonato. Dice Ima stai cadendo, non riesco a vederti così senza far nulla, che succede? Rispondo che non succede niente, ed in fondo è proprio questo il problema. Ima lo so che tu non mangi più, dovresti andare in terapia, qual è il fine di tutto questo? Annullarti anima e corpo? 
Sì. 
Mi chiede se possiamo evitarlo. 
Non lo so, sussurro. 

E allora piango, perchè non vedo via di uscita. Sarei ugualmente vuota, anche con dieci chili in più. Probabilmente mi odierei maggiormente, perchè occuperei fin troppo spazio. 
Ci pensavo l'altra notte, mentre sentivo qualcosa di simile alla fame dopo tanto tempo. Quello che avevo prima del dca era uno schifo. Ho sempre cercato di farmi del male, con qualsiasi mezzo. Il cibo è solo un altro dei mille modi attraverso i quali raggiungere il mio obiettivo. 
Perchè? 
E allora piango più forte. Singhiozzo, mi sale la nausea e i battiti aumentano. 
Non so neanche che cosa possa farmi stare meglio, al momento. 
Forse non c'è.

Non ci sono motivi non ci sono perchè non ci sono respiri non c'è più tempo e rimango solo io. 
Ancora per poco.

2 commenti:

  1. Sei tu l'unica via d'uscita. Gli altri ti potranno tendere millemila mani, non servirà a niente se tu er prima non vuoi afferrarle. Ma non devi farlo per loro, devi farlo per te stessa. Perchè se tu non rimani, allora cosa resta? Se tu non rimani, che senso ha avuto farsi tutto questo male? Io non credo che tu lo abbia mai voluto. Tu ami la vita, ma non la conosci. E lo so perchè vedo quanto tutto questo farti male sia in realtà un atto d'amore verso te stessa, vcerso la tua vita, un tentativo di preservarla di un mondo esterno che percepisci come ostile e che pensi voglia distruggerla. Ma sei solo te, Ima. Alla fine, resti sempre solo tu di fronte a te stessa. E hai sempre e comunque la possibilità di fare una scelta. Scappare o restare. Morire o vivere. Perchè morire è il coraggio di un attimo... ma vivere è il coraggio di sempre.

    RispondiElimina
  2. Veggie ti ringrazio per esserci. Le tue parole mi sono di vero conforto, soprattutto in questo periodo. Ma come dici anche tu, alla fine resto sempre solo io di fronte a me stessa. Ed è proprio questo il problema.

    Ima

    RispondiElimina