venerdì 15 febbraio 2013

XXXIV

x:"Fai sport?"
Ima:"Beh.. ho fatto nuoto agonistico per 10 anni.."
x:"ah, però! Dalle tue spalle non si direbbe.. cioè è tanto che hai smesso no? Le nuotatrici in genere sono abbastanza muscolose."

Mi pesa particolarmente presentarmi, ricordarmi chi ero. Ripensare a quando ero io e non questo mostro che sono diventata. Capelli tinti compresi. 
Odio dover giustificare la mia esistenza, prima ero così, adesso non più, è evidente anche senza sottotitoli, mi pare. 
Parlando con l'interlocutore di cui ho citato le domande sopra, ho riscontrato una certa difficoltà a rimanere lucida. Gli anni in cui nuotavo e stringevo il mondo in pugno mi sembrano ormai lontanissimi, le mie felicità sbiadite, la mia personalità anche. Eppure è stato reale, su questo non c'è alcun dubbio, le mie medaglie sono ancora appese nella mia camera e si prendono gioco di me, mi sussurrano "tu sei stata anche questo una volta." Ma ora è tutto molto diverso. Non c'è premio che possa soddisfarmi, non c'è soddisfazione che possa bastarmi, non mi basta raggiungere un obiettivo perchè so che dopo ce ne sarà un altro e poi un altro e poi un altro ancora. E si potrebbe andare avanti così all'infinito ma mai riuscirei ad apprezzare le cose come un tempo, ad accettarle quali esse siano, ad accettare la mia esistenza. 
Non ho più le spalle muscolose, nè gli occhi che ridono. Mia nonna lo diceva sempre, diceva "Ima somigli tanto a tuo nonno, anche lui rideva con gli occhi". Adesso 3 anni di apparecchio ortodontico mi hanno fornito di una dentatura pressocchè perfetta, ma il mio sorriso è meccanico e i miei occhi pur sempre vuoti. 
Ho fatto nuoto agonistico per 10 anni, ho lottato, ho fatto ore e ore di allenamenti al giorno anche più volte al giorno e miglioravo i miei tempi. Badate bene, miglioravo i miei tempi, qualche volta vincevo anche nelle gare, ma questo non era fondamentale. Il mio premio più grande era essere diventata un po' migliore, aver raccolto i frutti di tutto quel tempo passato ad andare su e giù per una vasca. E non mi interessava di bruciare calorie o dimagrire, riuscivo ad assaporare l'acqua nel suo scivolarmi addosso, a godere del silenzio che avvolge le orecchie durante una virata e dell'aria che entra nei polmoni a fine gara. 
Respiravo. 

8 commenti:

  1. Anch'io ho fatto sport agonistico per anni (karate, nel mio caso), e ora sono passata dall' "altra parte del muro", visto che lavoro come allenatrice e arbitro. Anch'io sono stata un'atleta, che a volte ha vinto e altre ha perso, anch'io sono stata tante, tantissime altre cose rispetto a ciò che sono adesso... e, sicuramente, tra 10, tra 20 anni sarò qualcosa di ancora diverso, completamente diverso. E menomale. Menomale che non si rimane sempre nell'impasse, sempre rigide, menomale che c'è questa continua metamorfosi, perchè è quella che ci permette di "crescere" come persone, come esseri umani. Siamo state tante cose, e non lo saremo mai più. Tuttora siamo un sacco di cose che non saremo in futuro. E così via. Ed è giosto così. Perchè dobbiamo dimenticare ciò che credevamo di essere, per poter diventare ciò che effettivamente siamo.
    Ti abbraccio stretta...

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    1. Credo che la difficoltà maggiore sia accettare tutto questo. Non per essere Nietzschiana, ma lui su questo punto aveva perfettamente ragione: è dir di sì, anche al fatto che tutto possa cambiare. Accettare la giornata, non tentare di annullarsi, tramontare in noi stessi... Se non guardassimo in faccia la metamorfosi chi sarebbe più in grado di crescere?
      Forse il fatto che io dorma ancora con un peluche smaschera il mio infantilismo.
      Grazie per essere passata, grazie per tutto quello che scrivi.
      Ti stringo,
      Ima

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  2. So esattamente di cosa parli. Ho studiato danza per tanti anni. Non ho smesso proprio a causa dei dca ma sicuramente hanno influito. Mi ritrovo moltissimo in questo post, non solo per la nostalgia che permea le frasi in cui parli del nuoto, ma anche per il ragionamento di fondo, ciò che si era e non si è più. Puro caso, è una cosa a cui sto pensando anch'io in questo periodo perché ho colto dei cambiamenti in me. E c'è sempre quella sorta di amarezza, di rimpianto, ma soprattutto indifferenza – e quindi tristezza perché "indifferenza" è il massimo che si riesce a provare.

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    1. Indifferenza, Julien, cogli esattamente il punto.
      Cancellare le emozioni.
      Grazie per essere passata.
      Ima

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  3. Dopo che sei passata da me ho letto il tuo blog tutto d'un fiato.
    E ho pianto per noi.
    Tu sei mia sorella.
    Forse lo siamo tutte.
    Ti abbraccio.

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    1. Sappi che ho fatto lo stesso. Forse anche perchè abbiamo bisogno di leggere la nostra vita in parole altrui. Solo se qualcuno ci mostra fuori di noi l'abisso che è dentro di noi- solo allora noi possiamo vederlo.
      Ricambio l'abbraccio.
      Ima

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  4. idem.
    idem davvero.
    nuoto prima e pallavolo poi, la schiena non mi mancava, le spalle nemmeno, eppure.. bè, passa dal mio blog e guarda un po' che bel lavoro che ho fatto in questi anni. Se ci penso, mi dico che. x rovinarsi così, ci voglia quasi talento. Oppure un profondo malessere.
    Anch'io ho ancora quelle medaglie appese, che mi guardano e mi dicono.. boh.. cazzo, non mi dicono + nulla. Sono mute, ora. Non hanno + niente da dirmi, e hanno ragione.
    Come abbiamo potuto?

    "Il mio premio più grande era essere diventata un po' migliore, aver raccolto i frutti di tutto quel tempo passato ad andare su e giù per una vasca. E non mi interessava di bruciare calorie o dimagrire, riuscivo ad assaporare l'acqua nel suo scivolarmi addosso, a godere del silenzio che avvolge le orecchie durante una virata e dell'aria che entra nei polmoni a fine gara.
    Respiravo. "

    sottoscrivo. Il massimo godimento del qui e ora. Ecco cos'è la passione x qualcosa.
    Ora vivo cercando di dimenticare l'attimo passato, perchè pieno di errori, e pianificando l'attimo futuro, perchè forse posso ancora salvarmi. Il qui e ora è solo insofferenza, un punto interrogativo ancora troppo grande (tranne in alcune situazioni che ho scoperto di saper vivere :) , x fortuna)

    ti abbraccio

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    1. Non so come abbiamo potuto, ma è successo.
      Succede ogni giorno.
      Ogni giorno che potrebbe - almeno potenzialmente -andare meglio finisce con un salto nel vuoto.
      Mi spiace che anche tu abbia subito questa ulteriore beffa. Allo stesso tempo mi rassicura aver trovato una persona che mi capisca quando mi perdo in facili romanticismi con la mia -ormai tremendamente lontana - carriera sportiva.
      è tutto così lontano... rincorrerlo. Quello che farò per stasera.
      Ti stringo,
      Ima

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