venerdì 8 marzo 2013

XLI - Neue Kämpfe

Sono molto determinata a smettere di vomitare. Stamattina avrei potuto farlo benissimo [e posso assicurare che il mio stomaco lo implorava, è già dentro alle cattive abitudini, lui] ma ho deciso di non farlo. Lascio che la mia volontà si erga al di sopra di tutto [Duns Scoto sarebbe fiero di me] e scelgo di smetterla. 
Lo scrivo qui, ma prima di tutto è scritto dentro di me. 
Smetterla con le abbuffate e con ciò che ne consegue. 
Anche dovendo scendere a patti con me stessa.
Stamattina mi sono guardata allo specchio, non sono ingrassata in queste due settimane, anzi sono dimagrita, ma mi sono guardata meglio: i capelli opachi, i capillari rotti, il viso e il collo gonfi, sproporzionati rispetto alle spalle e alla vita, la pelle secca oltre ogni limite, la mano destra distrutta. 
Ho acceso una sigaretta e mi sono messa a pensare, osservando l'alba. 
Dove arriverò continuando così? Perchè ho cominciato? Che arriverò da qualche parte, questo è sicuro, com'è sicuro che finirò al più presto sotto terra, di questo passo. O, cosa ancora peggiore, che vivrò come sotto terra pur rimanendo su questa terra. 
In realtà questo già lo faccio da un po', ma di certo abbuffarmi e liberarmi tutto il giorno mi ha rubato molto tempo. Non sono più disposta a sprecarlo così, ne ho perso troppo negli ultimi 4 anni, probabilmente continuerò a perderne, ma non mettendomi due dita in gola. 
Mi rendo conto che forse posso evitare una full immersion nella bulimia, perchè non è il caso, perchè mi fa troppa paura, perchè in fondo è una dipendenza e preferisco il tabacco, che è anche meno costoso, a dirla tutta. 
Non so da dove provenga questa mia determinazione [me lo chiedevo anche quando introducevo 179 kcal nel mio corpo vedendomi grassa], ma una cosa è certa: dovrò scendere a patti con me stessa. Sono disposta a fare due spuntini al giorno, ad arrivare anche a 600 kcal ma di cibi sani, a evitare questo circolo vizioso che mi sta distruggendo, che mi ha confinato nella mia camera da giorni e giorni a rimuginare sul mio male e su come non riesca a uscirne. 
Accendo un'altra sigaretta. 
Forse ancora il mio istinto di sopravvivenza non è del tutto svanito.  

Si preannunciano nuove battaglie.

5 commenti:

  1. E' la scelta migliore. Il tempo può essere impiegato in modo più costruttivo, e va sfruttato; dal momento che non ne abbiamo abbastanza.

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    1. Ti ringrazio per i commenti, Umbriel, perdonami se non sempre rispondo. Grazie anche per il sostegno, spero queste mie trovate delle 18 e 36 possano darne anche a te.
      Un abbraccio,
      Ima

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  2. Sono molto felice di sentirti così risoluta e in un certo senso anche positiva..è ovvio e lo sai anche tu che comunque 600 calorie non sono abbastanza per una dieta sana. Ma un passo alla volta farai molta strada, ne sono certa.
    Posso dirti per esperienza che sarà difficile. Io ho iniziato eliminando la scorciatoia del vomito, non è stato difficile ma in questo modo ho messo su peso in fretta. A quel punto il mio cervello ha capito che dopo l'abbuffata non aveva via di fuga e il mio fisico sarebbe stato così male da sentirsi morire. Quindi le abbuffate si sono ridotte drasticamente, e oltre al male psicologico stavo proprio male fisicamente per tutti i giorni successivi. Ancora mi succede qualche volta, troppe volte per i miei gusti. Ma ci sto lavorando.
    Scusa se ti ho annoiato parlandoti della mia esperienza, in fondo sono tutte diverse. Ma se ti ho dato anche un minimo raggio di speranza ne sono felice.
    Un forte abbraccio.

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    1. Hey, ti ringrazio per il commento. Le abbuffate episodiche non sono novità [direi che sono cominciate in modo massiccio più di un anno fa] all'interno di un regime alimentare generalmente restrittivo, non mi aspetto di decidere di non farlo più, anzi so che qualche volta accadrà mio malgrado, almeno fino a quando non mangerò in modo normale [600 kcal per me sarebbe uno sforzo enorme, quando non mi abbuffo sto tra le 250 e le 400 massimo]. Ma voglio smettere di vomitare, questa che è una novità per me [5 mesi circa] che mi fa entrare nel meccanismo "se mi va ciboX non mi faccio problemi, tanto dopo lo vomito", che ha come evoluzione rinchiudersi in camera a mangiare e vomitare tutto il giorno. Come ha scritto anche Umbriel in un commento al post precedente, una volta che si entra un quest'ottica, il numero delle abbuffate aumenta esponenzialmente. Insomma io rimango malata, ma forse ce la faccio a evitare anche questo ulteriore passaggio.
      Ti abbraccio anche io,
      Ima

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  3. La tua scelta trasmette molto coraggio e determinazione.
    Forza, ce la puoi fare...sai è molto simile al mio problema della restrizione... tutti i giorni ti svegli alla mattina e pensi "oggi cosa tolgo?" . Per arrivare poi a digiunare quasi...poi qualcosa è cambiato. Ho deciso di non restringere più.
    È stato difficile, non ti mento, e ancora adesso, dopo sette mesi capitano giorni in cui faccio una piccola restrizione. Ma non la vedo come una sconfitta, è successo, ma ora vado avanti.
    Forza.
    Io ti sono vicina.
    Per qualunque cosa io ci sono
    Un abbraccio

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