martedì 12 marzo 2013

XLIV - L'insostenibile Pesantezza dell'Essere

 Sto combattendo contro le  quasi 800kcal ingerite oggi. Cose buone, certo. Ma affollano il mio stomaco. Ingombrano anche la mente. Mi ripeto che è innaturale odiare questa sensazione di pienezza, ma questo non muta il mio giudizio. Fuori dal circolo delle abbuffate la mia naturale tendenza è quella di ricominciare a restringere, e 800kcal sono tante, insostenibili. E questo rientra nelle illogicità delle mie azioni. Per oggi mi limito a prenderne atto, ad accettare questo non senso, a sostenere questo invano. Non posso pretendere troppo da me stessa. Questo lo fanno già tutti gli altri. 

Aver sognato di mangiare mi ha turbato. Ho forse avuto fame durante la notte? Sono i miei pensieri sempre rivolti verso la mia più grande ossessione? Nostalgia di normalità? 
Nonostante questo, ho cercato per tutta la giornata di essere positiva. Ho anche dispensato consigli qua e là, ho programmato un aperitivo con degli amici sabato sera [di cui mi sono già pentita, ahimè], insomma cose normali. Che per me sono eccezionali. 
Pensavo che forse per apprezzare le banalità quotidiane - quelle cose che uno farebbe così, senza star loro troppo dietro -, forse per apprezzare tutto questo ho avuto bisogno di alienarmi in tutto il male possibile. Ma probabilmente sto dando per scontato che tutto ciò che non sia male sia bene. E' davvero così? Ora che ci medito su mi viene in mente che in realtà la mia concezione di "stare bene" è del tutto deviata, e anomala, come tutte le mie idee in fondo. Per me stare bene equivale a non stare male. Non digiunare nè abbuffarmi. Ma non stare male non è stare bene. E', appunto, non stare male. Una felicità in negativo, un bene per sottrazione, una forma minore di benessere, una semplice assenza di turbamento (e anche qui mi chiedo: mi abbandona mai questo turbamento? Evidentemente no, visto che come scrivevo all'inizio, sto combattendo con le quasi 800kcal ingerite oggi). Un bene commisurato a un piccolo essere, che si accontenta di briciole di vita, di un'esistenza mediocre. 
Ecco la riflessione di oggi. E forse leggere Platone ha aiutato parecchio in questo senso. 
Volevo estinsecare così tanto la mia essenza che ho finito per farla volare via. Tra tutto ciò che esecravo e che sono diventata c'è anche questo: una persona mediocre.

4 commenti:

  1. No, hai ragione, non è questa la felicità. E' per altri la normalità, per noi una piccola vittoria. E tante vittorie forse, un giorno, ci faranno più forti e meritevoli, degne di un briciolo di quella felicità.
    Inseguiamola!
    E per quanto può valere, ogni tua parola scaccia in me l'idea che tu sia mediocre.
    PS: studi filosofia o è una passione personale? ;)

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    1. Carissima, ti ringrazio molto, ma cose sai ognuno è diverso per se stesso.
      Uhm direi entrambe le cose, studo filosofia proprio perchè è una passione personale :) Dico sempre: "Quando tutto è vuoto, la filosofia salva".
      Ima

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  2. Tutto è male e tutto è bene, dipende dal punto di vista.
    Noi ci misuriamo sul concetto di bene della società, quando dovrebbe essere una cosa molto più individuale; anche per me star bene non è affatto stare bene, ma le cose stanno così e nessuno può dirmi se è giusto o sbagliato.
    Platone aiuta sempre.

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  3. Secondo me non dobbiamo dare affatto per scontati quei momenti di "assenza di turbamento" spesso noi tendiamo a soffermarci più sulle emozioni e le situazioni negative che su quelle che ci danno gratificazione e piacere, ma anche le cose piccole tipo qualcuno che ci ha sorriso o una bella musica che sentiamo in giro per me si dovrebbero valorizzare di più... Godere delle piccole cose non significa essere mediocri, anzi... Significa avere un'attenzione maggiore per i dettagli e le sfumature, mentre di solito noi vediamo tutto bianco o nero. La verità è che vivere con un disturbo alimentare ti rende mediocre, perché ti toglie spontaneità, naturalezza, verità. I tuoi pensieri, le tue regole sono sempre uguali, simili a quelle di chissà quante altre poveracce che si dibattono con questi mali... No, l'anoressia e la bulimia non ci rendono speciali proprio per nulla...

    E tesoro, 800 calorie sono pochissime, non te lo dico per farti la predica, ma solo per ricordarti che per prevenire le abbuffate e il vomito la cosa peggiore che si possa fare è restringere.

    Una giovane donna ha bisogno COME MINIMO di 1700-1800 calorie al giorno per mantenersi attiva.

    Detto questo ti saluto,
    passa a trovarmi se vuoi :)

    (io invece studio Lettere anche se mi sarebbe piaciuto fare filosofia, amo soprattutto la filosofia contemporanea...)

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