mercoledì 20 marzo 2013

XLIX - acidità

Un po' di razionalità mi è rimasta, e dal momento che lunedì ho un esame e già la concentrazione è sottozero, sto cercando di non fare idiozie. Niente abbuffate e niente digiuni, sono sconvolta da come 640 kcal possano saziarmi [e giuro, lo stomaco non ha brontolato neanche un po', forse si è rassegnato], ma in fondo sto studiando secondo la mia tabella di marcia, ergo sono moderatamente soddisfatta e questo mi basta. 
Oggi ho provato un'enorme rabbia verso una tizia che in mensa aveva preso:
1) pasta al ragù 
2) pollo arrosto
3) patate fritte
4) panino
5) macedonia
6) tiramisù
7) coca cola
e che si è seduta, giustamente, con le sue misure proporzionate e numerosi piatti, di fronte a me. Di fronte al mio piatto vegetariano contenente verdura scondita e due uova sode. Avrei voluto prenderla per i suoi bei capelli lunghi e arricciati col ferro e spalmarla sul vassoio. Tornata a casa, ripensandoci, mi sono sentita ridicola. Tutta questa acidità, questa invidia, non tanto per il suo corpo quanto per il fatto che in pubblico riuscisse a mangiare tutte quelle cose senza farsi alcun problema. E io che a mensa mi sento tutti gli occhi puntati addosso, sia nel caso in cui abbia un'insalata davanti (allora dicono "ma guarda che ridicola, a mensa mangia un'insalta e poi chissà che si sbafa dopo, guarda che fianconi"), sia che prenda le cose più improbabili (allora dicono "beh ecco è così ma rispetto a tutto quello che mangia.."). Insomma sono un'egocentrica. Perchè mi sono ricordata che le persone normali non ragionano come faccio io. Non fanno lo scanner calorico del cibo che hanno davanti, nè il calcolo BMI istantaneo della persona con cui stanno parlando. 
Sono paranoica e acida. 
E lo so perchè sono così nervosa, perchè io in realtà lo volevo quel maledetto tiramisù. E anche la pasta e anche molto altro. Ma come dicevo, un po' di razionalità mi è rimasta, lunedì ho un esame, e sappiamo tutti come andrebbe a finire se ingerissi le suddette pietanze. Il post it è ancora attaccato alla porta del bagno, ma non so proprio per quanto lo sarà ancora. 
E ora che ci faccio caso forse ho fame. 
Ma quando ci ripenso non ne ho più.

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