martedì 2 aprile 2013

LV - something's wrong

Ho fatto una cosa orribile. 
Il giorno di Pasqua ho vomitato davanti a mia cugina. 
Eravamo a tavola, io ero piena oltre ogni misura, avevo cominciato bene ma poi ho perso il controllo e ho ingurgitato veramente troppo cibo. 
Sedute accanto, le mando un sms. 
L'ho fatto perchè mi è venuto in mente che 3 anni fa, quando avevo già il dca ma non era ancora fisicamente manifesto, eravamo andate a mangiare una pizza con gli zii, cosa che ci aveva messo sotto pressione: io perchè mangiavo circa 600/700 kcal di frutta e verdura, lei perchè è molto sportiva e attenta (ho sempre pensato che avesse un dca, in realtà ciò che la preoccupa è solo la qualità dei cibi, per esempio mette l'olio nell'insalata senza misurarlo, cosa che io trovo estremamente ansiogena) . Ricordo che quella sera dopo aver mangiato siamo andate in bagno insieme. A un certo punto lei si gira e mi sa "Ima sono così piena. Vorrei vomitare ma non ci riesco. Tu lo sai fare?" No, rispondo, ma possiamo provarci. Ci proviamo, ma non riusciamo. Lei dice
meglio così 
a distanza di 3 anni le mando un sms per non farmi vedere dagli altri. 
"sono troppo piena"
"Anche io"
"andiamo a vomitare"
"non so farlo"
"fidati"
andiamo al bagno di sopra, lei mi guarda. Io sono un po' in imbarazzo, come dovrei comportarmi? Dovrei mascherare la meccanicità dei movimenti che suggerisce quanto io sia avvezza a vomitare? Dovrei farla uscire fuori? Dovrei dirle, molto semplicemente, che sono bulimica?
Lei mi guarda, forse si accorge del fatto che io stia esitando. 
"E adesso?" 
E adesso, rispondo, e adesso è l'ora di svuotarsi. 
Succede in fretta, con la coda dell'occhio percepisco il suo sguardo attonito. Mi tolgo gli occhiali lego i capelli apro l'acqua del bidet alzo la tavoletta due dita in gola e parto. Il primo round non va bene, sono tesa, non dovrei fare quello che sto cercando di fare davanti a un'altra persona, ma lei continua a scrutarmi, forse pensa che io la voglia impressionare in un qualche modo, farle vedere che anche se io sono grassa so vomitare e lei no. Mi riabasso sul cesso e la seconda volta butto giù l'anima. Non riesco a farne a meno, a un certo punto dico quello che dico ogni volta 
che schifo
e poi più a bassa voce
sono uno schifo 
mi alzo, ho la faccia gonfia ma non troppo, non ho sforzato perchè so che dovrò scendere di nuovo e non voglio che tutti si accorgano di quello che fa Ima, studentessa modello fuorisede. 
Sciacquo il viso, lavo i denti, passo la cipria, completo il mio rito. Poi mi volto verso di lei. Lei è in silenzio. Ciò che mi colpisce è il suo sguardo. Tra l'orrore e l'ammirazione. 
dice
come fai, Ima?
Sento una responsabilità su di me. Potrei insegnarle, svelarle ogni trucco, dirle che si fa così così e così e invece le dico 
guarda non so, quando mangio così tanto basta premere la pancia ed esce tutto. 
Ma hai messo anche le dita in gola, mi dice. 
Sto in silenzio. So di avere delle vistose cicatrici sulla mano destra, voglio che lei continui a pensare che siano per via dei detersivi.
Boh, l'ho fatto così, le dico. 
Mi chiede, vistosamente preoccupata, se io lo faccia sempre. 
Ma no ma no, che dici, non mangio mai così, lo sai, è solo per svuotarmi un po' per non sentirmi tutto sullo stomaco. 
Lei non risponde. Io intanto sono pronta. 
Ho fatto, dico. Se non devi fare nulla possiamo anche andare. 
Mia cugina indietreggia verso la porta, ora mi sembra solo impaurita. Forse ha visto le cicatrici. Forse mi ha semplicemente guardato in faccia, paonazza, gonfia, colpevole.
No no, non so farlo bene come lo hai fatto tu. Meglio andare via. Non so farlo. 
E aggiunge: 
ma forse è meglio così. 



8 commenti:

  1. Io... ho le lacrime agli occhi. Per entrambe. Posso solo immaginare il dolore, di entrambe. Mi dispiace...

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    1. Sai qual è la cosa più comica, Lyliham? Che in fondo per quanto lei possa addolorarsi per la mia condizione, non capirà mai pienamente, perchè i nostri dolori parlerebbero lingue del tutto diverse, dal momento che io ho un dca e lei no.
      Ma forse è meglio così, anche per questo.
      Ti ringrazio per essere passata,
      Ima

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  2. Cavolo. Ke situazione . Mi dispiace tanto. Lei no, nn ha un dca. Ma forse, lo hai fatto per metterla in guardia da questa bestia.
    Ti abbraccio

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  3. Forse hai fatto tutto questo per chiedere aiuto, inconsciamente. Non lo so, non sono una psicologa..e magari il motivo è tutt'altro che questo. Però forse hai provato ad "urlarlo" così.

    Mi dispiace.

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  4. che ansia l'ultima parte..
    secondo me lei aveva paura.
    perchè ti trovi davanti qualcosa che distorce un pò l'umano che c'è in tutto noi.

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  5. Neanch'io so farlo, c'ho provato varie volte, ma niente...forse sono solo una vigliacca e ho paura.
    Sicuramente sono una vigliacca e ho paura.
    Passa dal mio blog se vuoi
    <3

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  6. Si ha paura di quello che non si conosce... Ana, Mia, Cat... Sono vere e proprie manie, ossessioni... Cose che il cervello delle persone cosiddette "sane" rifiuta. Insomma, una persona SANA, si infilerebbe due dita in gola DI PROPOSITO? O proverebbe sollievo nel tagliarsi DI PROPOSITO? O smetterebbe di alimentarsi o di alimentarsi minimamente DI PROPOSITO, architettando un piano per farlo? La risposta è... Assolutamente no. Dunque io credo (non ti spaventare Ima, non voglio farti venire sensi di colpa o cosa.) che sei così ossessionata dal DCA da considerarlo ormai una cosa quasi normale, meccanica... Mi dispiace Ima... Grazie che sei passata da me comunque :) Un bacio grande.

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    1. Ho visto tardi il commento, perdonami.
      Sì, hai colto il punto.
      Chissà come andrà a finire.
      Ti stringo,
      Ima

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