giovedì 5 dicembre 2013

LXXXIX - Es fehlt das Ziel

Ieri ho fatto un discorso stupendo alla mia coinquilina
in cui le parole chiave e le espressioni erano termini che non uso mai nella realtà, non almeno nel loro significato pieno.
'sono guarita', 'sto bene', 'non vorrei mai tornare indietro', 'mi pento di quello che ho fatto', 'è stata anche colpa mia', 'ho avuto la forza di reagire', 'non è la magrezza a interessarmi',-  ma soprattutto - 'non era la magrezza a interessarmi', 'dico sempre al mio ragazzo quando ho ricadute', 'è stato un male ma mi ha fatto crescere', 'ora sono molto più attaccata alla vita di quanto non lo fossi mai stata'.

Oh, ma davvero?
E perchè ieri hai digiunato ancora?

La vuoi una cosa vera?
Ti sei convinta di star bene solo perchè c'è una persona nel mondo che ha gusti di merda e che è attratta da te e lo sarebbe anche se tu fossi un leone marino, ti sei convinta di poter sopportare il tuo corpo solo perchè hai 3 o 4 pantaloni di taglia 40-42 nell'armadio. La mattina metti lo zucchero nel caffè e non il dolcificante solo perchè devi studiare, hai delle aspettative da realizzare. è così, poche cazzate. E se tu potessi ritornare indietro, se tu potessi scegliere fra quello che hai adesso e quel niente leggerissimo che avevi prima, cosa sceglieresti?
Il solo fatto di pormi un dubbio del genere mi fa stare male.
Sono una persona marcia dentro.

C'è qualcosa di spezzato che aspetta chissàdove. Aspetta solo me per essere ricomposto. Ma io rimango ferma.
Temo di aver perso il mio senso di esistere.