mercoledì 27 novembre 2013

martedì 12 novembre 2013

LXXXVIII - una vita al 40% o meno.

Ima è sempre stata due ma ora lo è in modo molesto e ancora più segreto se possibile, come  in Prince of Persia, il gioco intendo, come quando il principe passa attraverso lo specchio e diventa due. E poi deve combattersi.
Ima deve combattersi.
Vivo la mia vita da malata da lunedì al giovedì sera/venerdì pomeriggio. Poi prendo un treno, vado dal mio ragazzo e vivo una vita normale, piena, bella, senza esitazioni o tristezze. Ritorno lunedì mattina a casa e la prima cosa che faccio è passare al supermercato e spendere 15 euro in schifezze, tornare a casa pregando che non ci sia la mia coinquilina, mangiare e vomitare tutto, digiunare fino al giovedì sera/venerdì pomeriggio e riprendere il treno. E la cosa che mi assilla è non capire se vivo la settimana in funzione del week-end o il contrario, il che sarebbe preoccupante.
E intanto sono enorme. Grassissima. Orribile, gonfia, lardosa. Non mi vanno più i miei vecchi vestiti. Tra poco farà freddissimo e io sarò senza niente da mettere perchè sono troppo grassa per usare i miei maglioncini e i miei jeans. E adesso se potessi io mi svuoterei lo stomaco e il cervello, butterei tutto nel cesso, tutto all'aria, ai cani, la mia vita che funziona al 40 per cento o qualcosa in meno, i miei interessi sfumati nel nulla, le mie bugie a chi mi ama, le mie ossessioni che mi assalgono durante la notte. Non c'è libertà in tutto questo. Nè ordine nè armonia. Non c'è vita in questa vita.
Ma da giovedì sera/venerdì pomeriggio, tutta un'altra storia.

Ima sei molto malata ancora